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L’incredibile diffusione del cattolicesimo estremista e no-vax./ Dopo l’inchiesta pubblicata su TPI il 5 novembre , il l video trasmesso da “Di Martedì” su “ La 7” che mostra un alto prelato ( Monsignor Carlo Maria Viganò, teorico del “grande reset” voluto dalla massoneria per “preparare il regno dell’anticristo”) farneticare su “pazienti uccisi volontariamente per imporre mascherine e lockdown” emerge in maniera fragorosa la realtà del cattolicesimo estremista schierato su posizioni no-vax. Impressionante constatare quanti siano disposti a rinunciare all’uso della ragione e del cervello per consegnarsi alla propaganda manipolatoria, ma altrettanto impressionante verificare quanti siano i parroci e gli alti gradi della gerarchia ecclesiastica che si prestano a questa oscena manovra. Nell’inchiesta di TPI si riportano nomi e fatti riguardanti titolari di parrocchie sparsi su e giù per l’Italia e nemmeno in angoli remoti del profondo sud ( a scanso di pregiudizi di comodo) ma in presunti evoluti centri dalla Liguria alla Romagna. Così c’è chi minaccia l’inferno per chi si vaccina poiché l’antivirus sarebbe prodotto con feti abortiti, c’è chi lo predica dall’altare la domenica, c’è chi tempesta i fedeli di messaggi e chi di notte fa il giro del paese per mettere volantini no-vax nelle cassette postali. Con l’appoggio e l’incitamento che viene direttamente dalle stanze del Vaticano schierate da tempo contro Papa Bergoglio e l’ausilio di strumenti social e radio come quella diretta dallo scomunicato Alessandro Minutella (Radio Domina nostra). Naturalmente tutti costoro sono contigui al pensiero della destra più retriva, contro il femminismo, gli immigrati, il DDL Zan, l’aborto, gli ebrei. Contestano ovviamente il pontificato evangelico di Francesco, un “comunista” che “induce nel peccato”. Ora, si potrebbe dire molto su quanto sopra descritto e meglio approfondito nella citata inchiesta di The Post Internazionale, a partire dalla semplice domanda di dove sia finito il dogma dell’infallibilità papale e dell’obbedienza per loro che si professano osservanti della vera fede, ricordando magari che quella decisione venne presa proprio da conservatori accaniti nel momento in cui la Chiesa di allora, ancora investita di poteri temporali, veniva minacciata dal “modernismo” ottocentesco (“il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa” recita il testo) , per non parlare poi dello strumentale utilizzo di queste leve da parte di chi dentro le mura leonine sta combattendo da tempo la propria guerra personale contro le aperture di Pappa Bergoglio. Quello però che più colpisce è che ancora oggi, nel 2021 con l’evoluzione scientifica e delle conoscenze, dopo che sono caduti i silenzi e le omissioni su tragiche vicende del passato, dopo quasi due anni di pandemia disastrosa e assassina ci sia ancora chi riesca a conciliare nella propria testa l’Ave Maria e l’odio verso il diverso, il Rosario e la presunzione di superiorità di razza o di fede. Chissà se questi estremisti della croce ( con la c minuscola) hanno davvero mai letto il Vangelo e se ci hanno capito qualcosa, oppure si affidano alle interpretazioni di chi, interessato o altrettanto frastornato, si presta a giochi più grandi di lui. Tra queste anime belle si annovera probabilmente anche tale Fabio Tuiach, ex consigliere comunale di Forza Nuova Trieste, espulso dal movimento (notoriamente non moderatissimo) per i suoi eccessi estremisti, le sue posizioni apertamente razziste e omofobe, fotografato con il rosario in mano durante le nefaste proteste no-vax nel capoluogo giuliano. Questa sì una bestemmia colossale.