Colors: Orange Color

Bercia nei social con noi!

Minacce a Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, preso di mira dai No Vax sul profilo di "Basta Dittatura - Proteste" su Telegram.

Bercia nei social con noi!

È successa una cosa strana, ve la ricordate Irene Pivetti?

Bercia nei social con noi!

Fabio Meroni è un consigliere provinciale brianzolo della Lega, è stato eletto due volte sindaco di Lissone e nel suo curriculum c’è anche riportata, inceredibile ma vero, l’esperienza di parlamentare.

Bercia nei social con noi!

Arroganti e ignoranti: le piazze e la democrazia./ Sarà l’età, ma la democrazia comincia ad apparirmi inadeguata a governare il mondo. O forse per chi, come me, ha sempre considerato democrazia e pluralismo come riferimenti certi ed inamovibili nella vita, sono questa  democrazia e questo pluralismo a non essere più tollerabili. Se infatti un intero paese ( forse meglio sarebbe dire un intero continente) continua ad essere in balia di una pandemia devastante solo perché non si riesce ad imporre a tutela della salute pubblica  ad una minoranza di sedicenti esperti, ribelli per ignoranza e presunzione , la cura necessaria a debellare la peste del nuovo secolo, il tutto in nome della tutela della libertà di espressione  (ignorando che così una minoranza tiene ostaggio una maggioranza,) allora questa democrazia non mi piace. Se una parlamentare riesce a farsi autorizzare a non rispettare una legge dello Stato perché nell’organismo che deve esaminare la sua pretesa c’è un suo amico che guida i lavori, allora questa democrazia non mi piace. Se un paese è governato da una classe politica autoreferenziale, da un parlamento che non rappresenta ormai più nessuno, da un governo che è espressione di un mix tra  logiche finanziarie  e tatticismi, allora questa democrazia non mi piace. Se si consente ad un anziano leader politico di scansare regolarmente processi che lo riguardano con il semplice velo di un certificato medico ( e non lo si consentirebbe mai ad un cittadino privo di cariche e privilegi di casta) senza che si prendano provvedimenti atti ad imporre la volontà dello Stato e la necessità di un paese intero di chiarire e definire una vicenda che dura da quasi trent’anni ( quale che ne sia l’esito), allora questa democrazia non mi piace. Se si ignora la Costituzione e si consente che vengano esposti simboli e replicati gesti del “disciolto partito fascista” perché non si vuole “esasperare il conflitto”, se si è smesso di spiegare cosa sia stato quel regime nella storia, allora questa democrazia non mi piace. Se non si riesce più ad affrontare nessuna discussione, ad approfondire nessun argomento in maniera seria perché impera ormai dovunque, dalla televisione alla carta stampata passando attraverso la dannazione dei social-media, la filosofia del “benaltrismo” in base alla quale si risponde ad una domanda non argomentando una propria tesi ma proponendo un’altra domanda di segno contrario ( tipicamente rispondere alle accuse di fascismo tirando in ballo il comunismo, a quelle di corruzione ribaltando l’accusa verso l’accusatore e così via), allora questa democrazia non mi piace. Se riescono a prendere campo e ad avere seguito politici dal livello culturale imbarazzante, capaci solo di slogan e mai di fatti, seguiti da stuoli di “succhiaruote” intenti a raccogliere le briciole che cadono dal tavolo del padrone, allora questa politica non mi piace. Se l’etica e la morale diventano antiquariato davanti all’arroganza ed alla smania di potere, se conta di più avere uno slogan che avere un’idea allora questa democrazia non mi piace. Se si consente alle multinazionali e non solo a loro di arrivare in Italia, lucrare benefici fiscali per iniziare un’attività e poi vederla chiudere a piacimento, ignorando le ricadute sociali ed occupazionali e liquidare il tutto con la frase “è il mercato che lo impone”, allora questa democrazia non mi piace. Se ormai conta di più chi urla che chi ragiona, se la competenza viene considerata un inutile orpello e la furbizia e il servilismo qualità da coltivare, allora questa democrazia non mi piace. Se la vita viene ridotta sempre di più a qualcosa che sta tra l’equazione economica e l’ologramma informatico senza che nessuno intervenga politicamente per incidere su questa deriva egoistica  e solitaria dell’essere umano, allora questa democrazia non mi piace. Forse è il pessimismo di chi si avvia alla vecchiaia o forse questa  non è democrazia.

Bercia nei social con noi!

Era il 27 settembre del 2018, quando Luigi Di Maio, vicepremier e responsabile del Lavoro nel primo governo, si affacciò trionfante dal balcone di Palazzo Chigi assieme agli altri ministri del M5S per festeggiare il via libera alle linee guida per la manovra che aveva reso possibile il reddito di cittadinanza.

Bercia nei social con noi!

L’incredibile diffusione del cattolicesimo estremista e no-vax./  Dopo l’inchiesta pubblicata su TPI il 5 novembre , il l video trasmesso da “Di Martedì” su “ La 7”  che mostra un alto prelato ( Monsignor Carlo Maria Viganò, teorico del “grande reset” voluto dalla massoneria  per “preparare il regno dell’anticristo”)  farneticare su “pazienti uccisi volontariamente per imporre mascherine e lockdown” emerge in maniera fragorosa la realtà del cattolicesimo estremista  schierato su posizioni no-vax.  Impressionante constatare quanti siano  disposti  a rinunciare all’uso della ragione e del cervello per consegnarsi alla propaganda  manipolatoria, ma altrettanto impressionante verificare quanti siano i parroci e gli alti gradi della gerarchia ecclesiastica che si prestano a questa oscena  manovra. Nell’inchiesta di TPI  si riportano nomi e fatti riguardanti titolari di parrocchie sparsi su e giù per l’Italia e nemmeno in angoli remoti del profondo sud ( a scanso di pregiudizi di comodo) ma in presunti evoluti centri dalla Liguria alla Romagna. Così c’è chi minaccia l’inferno per chi si vaccina poiché l’antivirus sarebbe prodotto con feti abortiti, c’è chi lo predica dall’altare la domenica, c’è chi tempesta i fedeli di messaggi e chi di notte fa il giro del paese per mettere volantini no-vax nelle cassette postali.  Con l’appoggio e l’incitamento che viene direttamente dalle stanze del Vaticano schierate da tempo contro  Papa Bergoglio e l’ausilio di strumenti social e radio come quella diretta dallo scomunicato  Alessandro Minutella (Radio Domina nostra). Naturalmente tutti costoro sono contigui al pensiero della destra più retriva, contro il femminismo, gli immigrati, il DDL Zan, l’aborto, gli ebrei. Contestano ovviamente il pontificato evangelico di Francesco, un “comunista” che “induce nel peccato”. Ora, si potrebbe dire molto su quanto sopra descritto e meglio approfondito nella citata inchiesta di The Post Internazionale, a partire dalla semplice domanda di dove sia finito il dogma dell’infallibilità papale e dell’obbedienza per loro che si professano osservanti della vera fede, ricordando magari che quella decisione venne presa proprio da conservatori accaniti nel momento in cui la Chiesa di allora, ancora investita di poteri temporali, veniva minacciata dal “modernismo” ottocentesco (“il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa” recita il testo) , per non parlare poi dello strumentale utilizzo di queste leve da parte di chi dentro le mura leonine sta combattendo da tempo la propria guerra personale contro le aperture di Pappa Bergoglio. Quello però che più colpisce è che ancora oggi, nel 2021 con l’evoluzione scientifica e delle conoscenze,  dopo che sono caduti i silenzi e le omissioni su tragiche vicende del passato, dopo quasi due anni di pandemia disastrosa e assassina ci sia ancora chi riesca a conciliare nella propria testa l’Ave Maria e l’odio verso il diverso, il Rosario e la presunzione di superiorità di razza o di fede. Chissà se questi estremisti della croce ( con la c minuscola) hanno davvero mai letto il Vangelo e se ci hanno capito qualcosa, oppure si affidano alle interpretazioni  di chi, interessato o altrettanto frastornato, si presta a giochi più grandi di lui. Tra queste anime belle si annovera probabilmente anche tale Fabio Tuiach, ex consigliere comunale di Forza Nuova Trieste, espulso dal movimento (notoriamente non moderatissimo) per i suoi eccessi estremisti, le sue posizioni apertamente razziste e omofobe,  fotografato con il rosario in mano durante le nefaste proteste no-vax  nel capoluogo giuliano. Questa sì una bestemmia colossale.

Bercia nei social con noi!

Sabato scorso a Milano è andata in scena una nuova opera drammatica partorita dalla mente diversamente intelligente, ma sempre creativa, del movimento novax.