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Un giorno come tanti, è in corso una seduta ufficiale del XII municipio a Roma, si discute dell’adesione alla campagna nazionale “Dà voce al rispetto” a sostegno dell’approvazione della legge contro l’Omotransfobia.

Ad un certo punto a parlare tocca a Massimiliano Quaresima, un consigliere del Gruppo Misto, ex Movimento 5 Stelle, che parte in scioltezza: "C'è qualcosa che va rivisto e capito sul motivo che ha portato l'omosessualità a essere depennata dalle malattie mentali nel 1990", questo l’inizio del suo intervento che sarà ricordato dai posteri. Per nulla appagato è andato avanti: "C'è stato negli ultimi anni un incremento esponenziale dell'omosessualità, a partire da persone molto giovani, quasi bambini, adolescenti. Secondo alcuni biologi con cui ho parlato potrebbe essere colpa anche della vaccinazione, dato che nei vaccini ci sono cellule di feti abortiti che modificano l'informazione e trasformano i bambini". I colleghi restano di sasso, uno lo interrompe per chiedere preoccupato al Presidente se la seduta, e di conseguenza l’esimio oratore, è in diretta streaming. Purtroppo c’è la diretta e tutti si rendono conto che a breve si scatenerà il finimondo. L’unico a non rendersi conto della gravità delle situazione è lo stesso Quaresima, il quale toglie gli ultimi dubbi ai pochi che si auguravano fosse uno scherzo : "Ho avuto molti amici omosessuali, si parla di traumi di questi ragazzi, molti del sud, che avevano subito delle violenze e da lì hanno cambiato orientamento. Le lobby LGBT stanno distruggendo la famiglia". E poi, senza dare cenni di cedimento sulle sue idee, tira poi in ballo Trump, il Vaticano, il caso di Bibbiano e altri posti simili in Italia che, secondo lui, ancora non sono stati scoperti. La conclusione del suo monologo, durato circa sei minuti, è un carico da dieci: "L'omosessualità è una via che porta alla morte, perché non c'è preoccupazione, non c'è vita". Amen. Le parole di Quaresma hanno un effetto devastante, alcuni consiglieri si guardano increduli domandandosi se l’ha detto veramente o se Quaresma muoveva la bocca come un pupazzo ed a parlare veramente fosse stato un ventriloquo nascosto lì vicino. Ovviamente si scatena un putiferio, era prevedibile come il panettone a Natale. Fabrizio Marrazzo, il portavoce dell’associazione Gay Center bolla il tutto come “pura follia estiva”. Inoltre “queste frasi dimostrano quanto sia necessario insistere e integrare la legge contro l’omotransfobia. Questa è discriminazione pura, non opinioni. E’ di vitale importanza emendare la legge contro l’omotransfobia almeno limitando le espressioni che vedono gli Lgbt come malati o inferiori. Ci appelliamo alle forze politiche della maggioranza”. La presidente del municipio XII, Silvia Crescimanno del Movimento 5S prende "totalmente le distanze da quanto dichiarato dal consigliere Quaresima". Le opposizioni vanno oltre con i consiglieri Elio Tomassetti (Pd) e Alessia Salmoni (lista civica Giachetti): "Mai, a nostra memoria, si è sentito nulla di simile in un municipio la cui aula consiliare è intitolata a donne e uomini che hanno dato la vita per la libertà in tutte le sue forme. Frasi offensive e irripetibili in questa sede, che non possono essere lasciate prive di conseguenza. Essendosi palesemente attaccata la sensibilità di molti appartenenti al nostro consesso, chiediamo con urgenza la convocazione di un Ufficio di Presidenza in cui si possa analizzare bene la questione e prendere tutte le decisioni conseguenti". Qualcuno vorrebbe tornare al medioevo, questo qualcuno respira la nostra aria, ha facoltà di voto e ha un seguito. La battaglia per l’approvazione della legge contro l’omotransfobia è ancora lunga e impervia, ma noi non ci arrendiamo davanti a queste palesi manifestazioni che trasudano ignoranza e intolleranza. Ricordo che, a differenza di molti paesi europei, in Italia non esiste una legge ad hoc che punisca le discriminazioni e i discorsi di odio contro persone lgbtq. Il primo tentativo di introdurre una legge contro l’omofobia risale al 1996, quando l’allora deputato di Rifondazione comunista Nichi Vendola presentò una proposta che non fu approvata. Il disegno di legge arriverà presto in aula alla Camera dei Deputati, prende il nome dal suo relatore, il deputato del Partito democratico, Alessandro Zan. Attualmente il codice penale italiano punisce i reati e i discorsi di odio fondati su caratteristiche come la nazionalità, l’etnia o la religione (legge Mancino); con la legge Zan potranno essere puniti allo stesso modo i reati di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Se diventerà legge sarà un grande giorno, saremo un paese migliore, di questo statene certi.