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Il conto alla rovescia per la Terra pare essere iniziato e la fine del mondo, secondo alcuni scienziati, non sarebbe così lontana. Sette anni, 94 giorni e 19 ore circa: questo il tempo rimasto per limitare le emissioni di biossido di carbonio e provare a salvare il pianeta.

Quindi mentre stiamo parlando il tempo scorre inesorabile, al termine di questo articolo ci saremo giocati un paio di minuti.
New York è stato piazzato un enorme orologio digitale sulla parete di un edificio a Union Square, un orologio che scandisce quanto manca prima di arrivare a un punto di non ritorno. Si tratta di una mega installazione, chiamata "Climate Clock", creata in occasione dell'avvio della settimana del clima in concomitanza con la 75esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il countdown è un'opera d'arte pubblica ideata da due artisti americani, Gan Golan e Andrew Boyd, però confessiamolo è un pò inquietante, anche se dovrebbe portare tutti noi a riflettere sui nostri comportamenti sbagliati. Una volta venivamo fermati dai testimoni di Geova che ci comunicavano la data della fine del mondo, per la verità suonano ancora i campanelli di casa, in special modo quando siamo in procinto di metterci a tavola per pranzo.
Siamo venuti a dirvi che il mondo finisce presto, prima di quanto pensiate.
Così per saperlo, faccio in tempo a scolare la pasta?”
Il famoso giorno del giudizio universale non è mai arrivato, però dal punto di vista pratico noi continuiamo a tenere comportamenti che porteranno il pianeta terra alla distruzione, e non ci sarà nessun padreterno che scenderà a far la conta dei buoni e dei cattivi, salteremo tutti per aria, magari non tra sette anni ma succederà. E' il momento più propizio per stipulare un mutuo trentennale...Se ne frega il comune cittadino, se ne sbatte altamente anche, e soprattutto, l’uomo più potente della terra, parlo di Donald Trump. In nome del Dio denaro vengono fatte scelte scellerate, per conto del profitto a tutti i costi ci comportiamo come se il futuro dei nostri figli e nipoti non ci riguardasse. Forse questa è la più alta ed inquietante manifestazione di egoismo, con il supermanager che fra sé e sé dice:
Che mi frega? io tra vent’anni sono morto e sepolto, ci penserà qualcun altro…”.
Mi chiedo spesso noi occidentali che razza di concezione abbiamo dell’esistenza terrena, e non trovo nessuna risposta che non sia sconfortante…