Bercia nei social con noi!

Trasferta vietata ai tifosi della Lazio in occasione della partita di Europa League a Marsiglia.

Il Ministro dell’interno Francese Gerald Darmanin ha emesso questa ordinanza a causa dei comportamenti violenti di alcuni supporters laziali in occasione delle trasferte all’estero. Il ministro ha poi fatto accenno alla ripetuta intonazione di canti fascisti e all’esibizione di saluti romani, il prodotto tipico della curva nord dello stadio Olimpico. Replica secca dell’ufficio stampa della Lazio: "La decisione del Ministero dell'Interno francese di vietare in via precauzionale la trasferta nella città di Marsiglia ai tifosi della Lazio non sorprende ed è in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d'andata. A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell'ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni". A mettere a repentaglio la suscettibilità del club biancoceleste sarebbe il riferimento al "comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio" e "l'abitudine" di alcuni supporters biancocelesti di "intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista". Negare che la curva nord ostenti simpatie nazifasciste è come sostenere che Giovanno Falcone sia morto per un raffreddore e non trucidato dalla mafia. Tanto per rinfrescare la memoria al solerte ufficio comunicazione va ricordato il precedente in terra francese tra Olympique Marsiglia e Lazio, con quattro accoltellati e una rissa che coinvolse 200 tifosi. Nel caso in cui qualcuno non avesse poi messo piede all’Olimpico in occasione delle partite della Lazio è sufficiente fare una ricerca su google digitando irriducibili Lazio per constatare che bandiere con il simbolo nazista e con croce celtica rigurgitano, così come non mancano mai i saluti romani e canti fascisti. Il finale del comunicato stampa dell’S.S. Lazio è degno di attenzione: “La Società Sportiva Lazio ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali”. Parole di circostanza senza alcun fondamento. La scorsa estate in occasione del ritiro della Lazio, il giocatore Hysaj aveva deciso di cantare “Bella Ciao”, la performance era stata filmata e finita in rete. Una scelta che aveva fatto infuriare la frangia d’estrema destra degli ultras della Lazio che si presentò nel ritiro della formazione capitolina per un confronto, tutt'altro che amichevole, con il calciatore. Sparirono subito tutti i video della performance dal profilo del giocatore albanese e dei suoi compagni. Viene da chiedersi dove fossero in quella circostanza i responsabili della comunicazione della società di Lotito, forse a giocare a canasta o a mercante in fiera. Ma non è finita qui perché Giorgia Meloni non si è fatta sfuggire l’occasione per la solita uscita da applausi a scena aperta: "Fratelli d'Italia chiede al Governo di attivarsi immediatamente per impedire l'immotivata discriminazione creata dal provvedimento del Ministero dell'Interno francese che vieta l'ingresso in Francia a tutti i tifosi della Lazio o a chiunque si presenti come tale il 3 e 4 novembre", questo l’attacco del comunicato della Giorgia nazionale, che poi getta il carico da dieci: "Ci troviamo di fronte a un pericoloso precedente: in occasione di una partita di calcio, in questo caso Marsiglia-Lazio, il governo di Parigi non si limita a vietare l'accesso allo stadio o alla città che ospita la partita ma arriva addirittura a negare l'accesso su suolo francese 'dai posti di frontiera stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali' non solo a chi vorrebbe andare allo stadio ma a chiunque si dichiari sostenitore di una squadra. Ci aspettiamo dal presidente del Consiglio Draghi e dal governo italiano una presa di posizione netta su un provvedimento che va contro tutte le leggi internazionali sulla libera circolazione delle persone". I toni sono allo stesso livello della Settimana Incom, il cinegiornale distribuito settimanalmente nei cinema negli anni 40. Va ricordato alla Meloni che nella partita di andata le autorità italiane hanno negato la trasferta ai tifosi del Marsiglia, in quel caso non è stata riscontrata nessuna onta, non è stato sollevato nessun caso diplomatico. Viene regolarmente applicato il divieto di trasferta quando c’è in programma un match a rischio incidenti, e siccome tra i supporters laziali e marsigliesi non corre buon sangue la decisione era inevitabile. Basterebbe documentarsi prima di aprire bocca e dargli fiato, attività nella quale la Meloni eccelle da sempre. È l’ennesima dimostrazione del basso livello raggiunto dalla politica italiana, sempre intrisa di retorica e opportunismo, con uscite dettate dall’esigenza di fare presa sulla massa. La politica marketing continua a dare il peggio di sé.