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Domani 22 aprile saranno 6 mesi dal giorno del giuramento del governo Meloni. Domani 22 aprile mancheranno solo tre giorni al 25 aprile, data non solo simbolica ma fondante della Repubblica Italiana che conosciamo e viviamo da ormai 78 anni.  Nei 180 giorni trascorsi dalla nomina dell’esecutivo uscito dalle disertatissime elezioni politiche di settembre tanta parte della polemica politica si è incentrata sulle tentazioni revansciste degli esponenti della maggioranza in quota Fratelli d’Italia e Lega.  A chiare lettere: si va verso un ritorno al Fascismo ? La risposta è no. Indiscutibilmente. Vale però la pena fare un piccolo riassunto di quanto accaduto in questi sei mesi.  Il 9 di Novembre il ministro dell’Istruzione Val ditara invia una lettera aperta a tutte le scuole  in occasione della ricorrenza della caduta del muro di Berlino non limitandosi a ricordare l’evento ma corredando il testo di note fortemente ideologiche contro il comunismo che “ha prodotto solo morte e brutalità”.  Il 15 gennaio 2023 ecco il ministro della cultura Sangiuliano che avverte il mondo che “Dante era di destra”…proprio di destra destra eh…non di centro-destra…Il 1 di Febbraio  uno dei fedelissimi della premier, Donzelli, attacca esponenti del  Partito Democratico con una brutalità ed una volgarità che non si ricordava da anni utilizzando informazioni riservate avute dal coinquilino sottosegretario alla Giustizia. . Richiesto di scusarsi  ( si sa, l’agone politico può indurre a  toni sopra le righe) il Donzelli risponde fieramente che non solo non si scusa ma che lo rifarebbe.  Negli stessi giorni la maggioranza interviene sui vertici del salone del libro di Torino perché a fianco dell’attuale direttore si schierino almeno  quatto intellettuali di centrodestra.  18 febbraio: condanna definitiva per “uso improprio dei fondi consiliari” per un'altra delfina di Giorgia Meloni, Augusta Montaruli. Il TG1 si “dimentica” di dare la notizia”. Bis il 24 febbraio quando Zelesky risponde piccato alle dichiarazioni filo-putiniane di Berlusconi. Omissis …non si sa mai…19 febbraio: a Firenze studenti di sinistra sono attaccati e picchiati da giovani appartenenti a formazioni giovanili di estrema destra. Il ministro Valditara ed il governo tutto minimizzano: scontri tra ragazzi. Quando una preside di un altro Liceo fiorentino manda una lettera aperta ai propri studenti insistendo sui valori dell’antifascismo e della democrazia il ministro Valditare si inalbera, vensura e minaccia provvedimenti ( evidentemente c’è chi le lettere le può scrivere e chi no..) Il 14 marzo il Parlamento respinge la proposta  di legge sul riconoscimento delle figlie delle coppie omogenitoriali.  18  marzo: Claudio Anastasio, fresco di nomina governativa ( scelto proprio dalla premier) alla guida della società 3-I, pensa bene di inviare una mail ai membri del CDA riportando testualmente parti del discorso con il quale Mussolini si assume la responsabilità del delitto Matteotti. 1 Aprile: il presidente del Senato (seconda carica dello Stato)  intervistato da Pietro Senaldi dichiara che in Via Rasella venne compiuto un attentato ( quello che provocò la rabbiosa reazione nazista e condusse ala strage delle Fosse Ardeatine) ai danni di “una banda musicale di pensionati”.  7 aprile: i gruppi di Lega e Fratelli d’Italia non votano la condanna dell’’Ungheria per le leggi anti-LGBTQ. Infine freschissime: Inasprimento ( ma se ne voleva l’eliminazione che non è avvenuta anche per una “moral suasion” quirinalizia ) delle regole sulla protezione speciale, dichiarazioni del cognato-ministro Lollobrigida sul rischio della “sostituzione etnica”  con il ministro Giorgetti che pensa a sgravi fiscali per chi fa figli  da compensare probabilmente con la tassa sul celibato…(deve aver trovato vecchi appunti nei cassetti del dicastero…). Da ultimo l’onorevole Malan e di nuovo il presidente del Senato La Russa che dichiarano che in Costituzione non si parla di antifascismo. Infatti.   Art.XII disposizioni finali: “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.  In deroga all'articolo 48 sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.”  Cantava un ignaro ma profetico Venditti . “Dimmelo tu cos’è  “…