Bercia nei social con noi!

Brama smaniosa e irragionevole: la frenesia. La corsa a cercare a tutti i costi il commento, il titolo, la frase ad effetto. In parte è anch’essa un’eredità della mutazione sociale indotta dal “caro estinto”, in parte è il portato di un’epoca dove sempre di più si va a cercare di mangiare l’uovo laddove non si dovrebbe..ed ecco allora che tra sabato e lunedi si è potuto assistere all’utilizzo deformato dell’informazione. Tre casi piuttosto eclatanti di frenesia applicata alla notizia ( uno dei quali include “tafazzismo” congenito).  Dunque: sabato pomeriggio il M5S è in manifestazione a Roma. Si presenta anche Beppe Grillo che apostrofa i presenti dicendo (testualmente): “Fate le brigate di cittadinanza, mettete il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate. Reagite !”. Come si evince senza difficoltà si tratta di una battuta. Magari con l’utilizzo non felice dei termini brigata e passamontagna che messi insieme evocano momenti terribili della storia nazionale, ma senza dubbio una battuta. Diffusa in maniera parziale, con l’ansia dello scoop e la deontologia sotto le scarpe, questa affermazione ha scatenato il finimondo con accuse pesantissime di voler riesumare nostalgicamente le Brigate Rosse, di istigazione alla violenza e così via. In prima linea ovviamente i politici dal “dito caldo”, da Renzi a Salvini, da Susanna Ceccardi  ai fedelissimi di FDI. Caso due: lunedì 19 giugno il ministro della Giustizia Nordio così si esprime nel corso di un convegno. “La nostra legislazione tributaria è piena di ossimori – ha detto Nordio – se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di imposte, non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata, le norme si contraddicono». Ora: il ministro in questi mesi si è più volte lasciato andare a frasi poco commendevoli, ma stavolta non ha fatto altro che affermare una verità lapalissiana. Non v’è chi non possa riconoscere che il contribuente italiano è avviluppato da una Jungla tributaria non meno fitta di quella amazzonica ( anzi) , tanto che non manca chi abbia persino teorizzato che il sistema così fatto prevede l’evasione fiscale per l’impossibilità di adempiere integralmente alle follie burocratiche che si sono tempo per tempo sovrapposte. Anche in questo caso, ma a parti invertite, titoloni e dichiarazioni sul ministro che giustifica e difende chi non paga le tasse. Cosa che Nordio non ha mai detto, o almeno non in questa occasione. La cosa che mi pare più rilevante è che una volta esibito il tenore letterale delle dichiarazioni nessuno ha detto “ ah, va bene. Mi sono sbagliato.”. Non dico chiedere scusa, ma almeno ammettere l’errore…Terzo e ultimo episodio. La segretaria PD va a salutare Giuseppe Conte alla già citata manifestazione di sabato. Saluta, scambia due parole e se ne va. Passano poche ore e si scatena l’attacco sul suo presento avallo alle parole di Grillo ( abbiamo già visto come deformate) e di Moni Ovadia. Pronunciate quando lei nemmeno c’era. Il nesso si fatica a trovarlo anche a voler strumentalizzare per forza. La cosa più singolare è che tra i primi a sferrare l’attacco oltre ai già citati protagonisti del “Tweet a tutti i costi” c’erano tanti esponenti dello stesso partito di Elly Schlein. E qui alla deformazione della notizia si aggiunge l’autolesionismo storico del PD. Le ragioni che hanno portato la giovane leader in piazza le ha spiegate lei stessa molto bene: se vogliamo cambiare le cose dobbiamo fare fronte comune perché da soli non si va da nessuna parte ( e non ci sono i numeri);  dove può cercare sponda questo partito che sta cercando di scrollarsi di dosso i gravami del poltronismo  se non guardano ( con le dovute cautele) verso il M5S ? O forse qualcuno ancora vagheggia il ritorno tra le braccia dell’uomo che dietro le quinte spalleggia il governo Meloni fin dal giorno dell’elezione di La Russa? Qui il discorso si farebbe lungo…Alla fine se questo paese vuol veramente diventare adulto dovrebbe anche cercare di abbandonare il sensazionalismo. A livello giornalistico sarebbe utile tornare a separare i fatti dalle opinioni descrivendo i primi per come sono e riservandos poi di giudicarli com’è legittimo che sia, ma senza fare in modo che i fatti finiscano con il riflettere più che quello che accade le opinioni di chi li presenta. Un vecchio proverbio pellerossa ammoniva “Ascolta, altrimenti la tua lingua ti renderà cieco”.