Bercia nei social con noi!

Gli fa un baffo Pirandello…Dopo la eufemisticamente discutibile performace al Maxxi di Roma, l’ineffabile Vittorio Sgarbi ha spiegato “urbi et orbi” che sul palco del teatro della capitale non c’era il sottosegretario alla cultura (con il quale, anzi, si scusa), ma l’amico di Morgan; ed è stato lui, l’amico del poliedrico musicista che certo non ama il politicamente corretto a proferire quelle che molti hanno etichettato come indegne nefandezze. Così è se vi pare. A parte la sostanza delle parole pronunciate (almeno sconvenienti si potrà dire ?), dobbiamo essere grati al critico d’arte perché ci ha finalmente spiegato come funziona alle latitudini del governo che “cambierà l’Italia” (in meglio o peggio?). Chi sono i componenti dell’esecutivo? Uno, nessuno e centomila….ovvero: a strillare in maniera scomposta davanti al parlamentare di PiùEuropa e il giorno dopo in Parlamento non c’era “il” ( la? Boh?) Presidente del Consiglio ma “il” (la?boh?) leader di Fratelli d’Italia, quel partito con tratti un pò nostalgici che nei lunghi mesi del Covid gridava contro il Green Pass voluto dal generale Figliuolo; si, lo stesso cher ora fa il commissario in Romagna, ma che c’entra, quello lo ha nominato “il ” ( la? Boh?) presidente, mica il partito;  quel partito che con Conte e Draghi presidenti criticava il PNRR, quello che da sempre ha posizioni molto chiuse in tema di diritti civili e che in campagna elettorale gridava all’Europa che “era finita la pacchia”…c’era dunque la capo-popolo perché “il” (la?boh?) capo del governo era altrove (Liolà), Stava preparandosi per gli incontri istituzionali a Bruxelles, studiava i dossier e l’incedere calmo e distaccato dello statista di lungo corso. Adesso davvero è tutto più chiaro. Per dire: le sortite sulla razza, la sostituzione etnica e via sragionando non le declama il cognato d’Italia, ministro Lollobrigida, ma l’attivista del partito prima citato che conta nel proprio sito riferimenti al cosiddetto “Piano Kalergi”. Lo stesso vale per le dichiarazioni di Roccella, Valditara, Piantedosi….non sono i ministri, ma i loro alter-ego rimasti impigliati in una ideologia un pò greve..E noi che eravamo rimasti alle abilità dialettiche del “caro estinto” che riusciva a smentire persino le barzellette….L’evoluzione mi pare evidente. L’unico a non averci capito ancora niente è Matteo Salvini che non sa capire se parla con “il” (la?boh?) Presidente del Consiglio o con la Giorgia della Garbatella..Nel dubbio s’affanna con i social postando tutto e il suo contrario, ma resta un dilettante, sì, insomma un personaggio in cerca d’autore.