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Gli esponenti di Ultima Generazione che hanno imbrattato Palazzo Vecchio a Firenze con vernice rossa, "vanno ascoltati".

Questo in estrema sintesi ha detto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein in un'intervista a Stasera c'è Cattelan, programma condotto da Alessandro Cattelan. "Al di là del metodo scelto che posso non condividere, non dobbiamo fare l'errore di guardare troppo il dito e non la Luna. Stanno solo chiedendo di ascoltare la scienza", ha spiegato Schlein.

Una dichiarazione decisamente infelice da parte della neo segretaria del PD, in primo luogo perché chi imbratta opere d’arte, simboli della nostra storia come Palazzo Vecchio, commette un abominio. L’arte come la vita è sacra, è la massima espressione di bellezza, di sensibilità e di civiltà che una comunità è in grado di raffigurare e di tramandare ai posteri. Queste azioni sono delle sconcertanti manifestazioni di stupidità e nulla riesce a renderle giustificabili. C’è un passaggio fondamentale della nostra Costituzione, per l’esattezza l’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.  Una secchiata di vernice sopra la storia non è una manifestazione del proprio pensiero ma rappresenta il rivelarsi di un malessere profondo. Il rispetto per l’ambiente va sostenuto in altro modo, se imbratti Palazzo Vecchio puoi avere tutti gli argomenti di questo mondo ma io non sono disposto ad ascoltarti, solo a spedirti a parlare con uno psichiatra, null’altro. Tra l’altro la vernice con cui è stato imbrattato Palazzo Vecchio è molto pericolosa per le pietre storiche e porose dell’edificio, questo quanto riferito dalle Belle Arti di Firenze, tutto l'opposto di chi continua a sostenere che con un pò di acqua va tutto via.

Elly Schlein ha molte battaglie da combattere, alcune difficili, fondamentali diritti da difendere come quello dei figli di coppie LGBT, spero li voglia affrontare con le armi della parola e di ogni altra libera espressione democratica, perché giustificare chi imbratta l’arte non ha senso, ha già perso in partenza.